Se decidi di fare testamento, incontrerai strani termini legali e uno di questi è il legato.

Il legato è un attribuzione avente natura di liberalità, è un dono, un lascito, un ultimo atto di generosità che compi quando fai testamento per far sapere alle persone che ami che per te sono state importanti.

Ci sono molte tipologie di legato, è quindi importante sapere quali sono e come funzionano.

La prima cosa che devi conoscere è la differenza tra eredità e legato

L’erede succede a titolo universale, ciò significa che all’erede spetta la totalità o una quota indivisa dei rapporti giuridici attivi o passivi (crediti e debiti) che facevano capo al defunto.

Il legatario succede invece a titolo particolare, cioè succede al defunto solamente in determinati rapporti giuridici a contenuto patrimoniale che il testatore gli ha attribuito.

In buona sostanza, gli eredi dovranno farsi carico anche degli eventuali debiti contratti dal defunto, che invece non spettano al soggetto legatario.

Un’altra differenza importante da evidenziare è che l’eredità deve essere accettata mentre il legato si acquisisce in modo automatico senza alcuna necessità di accettazione, ma si avrà la possibilità di rinunciarvi.

L’eredità non ha un termine e viene trasmessa agli eredi in modo definitivo, mentre il legato testamentario può avere una data di scadenza. Il legatario, infatti, può essere beneficiario di un diritto a termine, scaduto il quale il bene tornerà a fare parte del patrimonio ereditario.

Ad esempio, il testatore può legare un immobile per dieci anni ad un legatario, dopo di che l’immobile rientrerà nel patrimonio ereditario.

Quali sono le caratteristiche del legato?

Il legato è un atto che deve avere le seguenti caratteristiche:

  • essere contenuto in un valido testamento;
  • essere personale per quanto concerne la scelta del beneficiario;
  • essere revocabile dal testatore fino all’ultimo istante di vita;
  • avere contenuto patrimoniale.

Quali sono i soggetti coinvolti nella successione a titolo particolare?

I soggetti coinvolti sono tre e precisamente:

  1. il testatore;
  2. il legatario (il beneficiario);
  3. l’onerato (il soggetto su cui grava il peso del legato).

Facciamo un esempio per chiarire: il testatore nel testamento può disporre “Leggo la somma di € 10.000 a carico del mio erede Sempronio ed a favore di Caio”. Ciò significa che solamente Sempronio sarà tenuto a soddisfare il legatario Caio.

Quando il testatore non individua il soggetto a carico del quale far gravare la disposizione, la stessa graverà proporzionalmente sulle quote degli eredi.

Si avrà sublegato quando la disposizione testamentaria è posta a carico di un legatario e non degli eredi.

Mentre si parlerà di prelegato quando una disposizione testamentaria è posta a carico di tutta l’eredità ed a vantaggio di uno dei coeredi. In questo caso l’erede assumerà anche la posizione di legatario, limitatamente al bene o al diritto in questione.

Attenzione: in base all’articolo 549 c.c., il legato non potrà essere fatto gravare sulla quota di legittima, altrimenti la disposizione sarà nulla.

Quante tipologie di legato esistono?

A seconda degli effetti che produce, si distinguono diverse tipologie di legato che generalmente vengono classificati in tre categorie:

  1. il legato a effetti reali: ha per oggetto il trasferimento di un bene o di un diritto per volontà diretta del testatore in favore del legatario;
  2. il legato a effetti obbligatori: il testatore determina il sorgere di una obbligazione a carico dell’onerato in favore del legatario (es.: il diritto ad ottenere il pagamento di una somma periodica);
  3. il legato a effetti liberatori: il testatore libera il legatario da una propria obbligazione (es.: se il legatario è debitore del testatore e quest’ultimo lo libera dall’obbligo di adempiere verso i suoi eredi).

Un’altra distinzione importante da conoscere è quella tra legati che derivano dalle ultime volontà del testatore e legati che sono previsti dalla legge, denominati legati ex lege.

Rientrano in quest’ultima categoria il legato di diritto di abitazione e di uso da parte del coniuge superstite e il legato di alimenti.

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