Ma quanto dura il mantenimento dei figli?

Non sapere quando finisce il mantenimento dei figli può essere preoccupante e destabilizzante.

I genitori  hanno l’obbligo di mantenere i propri figli, anche se nati fuori dal matrimonio, in proporzione alle proprie capacità economiche e fino al compimento del diciottesimo anno di età.

Tuttavia l’obbligo di mantenimento del figlio maggiorenne può persistere se il figlio lo richieda e dimostri di essersi impegnato per la propria preparazione professionale sia per la ricerca di una occupazione lavorativa.

Ciò significa che l’onere di mantenimento del figlio grava sui genitori fino a quando essi non raggiungano una indipendenza economica, ma il mancato raggiungimento dell’autosufficienza non deve derivare da negligenza o da un comportamento colposo del figlio.

Ciò implica che il progetto educativo ed il percorso di formazione scelto dal figlio, sebbene debba tener conto delle sue capacità, inclinazioni ed aspirazioni, tuttavia deve essere compatibile con le condizioni economiche dei genitori.

La valutazione, inoltre deve tenere in considerazione l’età dei figli beneficiari in modo da escludere che l’obbligo al mantenimento dei genitori non si trasformi in un vero e proprio obbligo assistenziale che possa essere protratto all’infinito, creando forme di vero e proprio parassitismo “di ex giovani ai danni dei loro genitori sempre più anziani” (Cass. 6.04.1993 n.4108).

La Cassazione civile, sezione I, con l’ordinanza 14 agosto 2020 n. 17183, ha introdotto un rilevante e significativo cambio di passo: dall’assistenzialismo all’autoresponsabilità.

L’ ordinanza della Suprema Corte riporta l’attenzione ai figli e fa una vera e propria virata, un inversione di tendenza che capovolge letteralmente l’interpretazione giurisprudenziale ormai consolidata.

In buona sostanza oggi:

L’OBBLIGO DEI GENITORI DI CONCORRERE TRA LORO AL MANTENIMENTO DEI FIGLI DECADE AUTOMATICAMENTE CON IL RAGGIUNGIMENTO DELLA MAGGIORE ETÀ.

Tale obbligo potrà mantenersi solo se sarà un giudice a stabilirlo e se sarà il figlio, maggiorenne e non ancora economicamente autosufficiente a richiederlo, dimostrando però la mancanza di indipendenza economica e provando di essersi impegnato nella propria preparazione professionale e nella ricerca di una occupazione.

Quindi non sarà più onere del genitore dimostrare che il figlio abbia raggiunto l’indipendenza economica o che sia stato messo in condizione di poter essere economicamente autosufficiente per non pagare più l’assegno di mantenimento in suo favore,  ma sarà onere di chi richiede il mantenimento  e,  quindi del figlio, provare la mancanza d’indipendenza economica e di essersi impegnato proficuamente per la propria preparazione professionale o tecnica, e per la ricerca di un’occupazione lavorativa.

Se vostro figlio tiene una condotta di vita sregolata e inconcludente e se non si attiva per la ricerca di un lavoro e non prende coscienza delle proprie reali responsabilità, non riuscirà a dimostrare di avere diritto al mantenimento.

Ovviamente più sale l’età del figlio più sarà difficile dimostrare tale diritto al mantenimento.

Tuttavia, non bisogna dimenticare che i genitori possono sempre assumere volontariamente l’obbligo di mantenere il proprio figlio anche per periodi più lunghi e con parametri diversi da quelli indicati, e ciò in base al principio della libera autodeterminazione della gestione della propria famiglia.

 

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