Scopri cosa sono e come funzionano gli assegni di mantenimento prima di chiedere la separazione.
Cos’è l’assegno di mantenimento?
Lo scopo del’’assegno di mantenimento è quello di limitare gli effetti economici ingiusti di una separazione fornendo un reddito continuativo al coniuge che non guadagna o che guadagna meno dell’altro.
Generalmente il coniuge che guadagna più dell’altro può essere costretto/a a pagare un assegno di mantenimento all’altro.
Non esiste, però, una formula stabilita per definire l’esatto ammontare del mantenimento, sebbene ci siano una serie di linee guida non vincolanti, che i giudici e gli avvocati seguono.
Ciononostante, l’assegno di mantenimento viene deciso caso per caso e vi è molta variabilità nei risultati.
Attenzione però! L’assegno di mantenimento in favore dell’ex coniuge non deve essere confuso con l’assegno di contribuzione al mantenimento e sostegno dei figli di cui parleremo nel prossimo post.
Quali sono i criteri per la determinazione dell’assegno di mantenimento?
Determinare il giusto ammontare dell’assegno di mantenimento è più un’arte che una scienza.
Ci sono, tuttavia, una serie di fattori che vengono presi in considerazione come:
- l’età, le condizioni fisiche, lo stato emotivo e le condizioni finanziarie degli ex coniugi;
- il periodo di tempo necessario al coniuge economicamente più debole affinché, con l’istruzione o la formazione adeguata, diventi autosufficiente;
- il tenore di vita della coppia durante il matrimonio;
- la durata del matrimonio;
- il contributo reciproco alla carriera;
- la capacità contributiva del coniuge obbligato a versare il mantenimento di sostenere economicamente se stesso e l’ex coniuge.
Fondamentalmente, il giudice esaminerà tutti i fattori economici che influenzano ciascuna parte e proverà a ripartire il reddito familiare in modo equo tra i coniugi.
Per quanto tempo deve essere corrisposto il mantenimento?
I tribunali generalmente non fissano un limite di tempo per l’assegno di mantenimento.
Ciò non significa che dovrai pagare il mantenimento per sempre o che riceverai l’assegno di mantenimento per sempre.
Significa solamente che i tribunali non vogliono impegnarsi a guardare “la sfera di cristallo” con troppi anni di anticipo per vedere quale sarà la situazione finanziaria di ciascun coniuge nel futuro.
Ad ogni modo, se cambiano le condizioni economiche finanziarie di una delle parti si può chiedere la modifica al giudice, la riduzione o l’integrazione dell’assegno.
La maggior parte dei mantenimenti termina nel momento in cui il ricevente si risposa o inizia una convivenza.
L’assegno di mantenimento al coniuge è deducibile?
La risposta è sì.
Le somme corrisposte alla moglie o al marito possono essere portate in deduzione dalla dichiarazione dei redditi e quindi sottratte al reddito prima di calcolare l’imposta da pagare.
Per chi paga il mantenimento la spesa è deducibile dal reddito, mentre per l’altro coniuge che lo riceve tali somme sono considerate ai fini fiscali assimilate al reddito da lavoro dipendente.
La questione degli assegni di mantenimento inevitabilmente emergerà in moltissime separazioni, sia consensuali che giudiziali.
Dopo la separazione è sempre molto difficile ristabilirsi finanziariamente ed una corretta strategia applicata agli assegni di mantenimento può svolgere un ruolo determinante per riadattarsi alla nuova vita post-matrimonio. Non cadere nella trappola della separazione conflittuale e riconduci la tua separazione ad una serena trattativa d’affari.
Per comprendere quali sono le tue opzioni e se effettivamente potrai ricevere o sarai costretto a corrispondere l’assegno di mantenimento, è importante parlare con un avvocato esperto di diritto di famiglia.
Hai bisogno di saperne di più? Contattaci: analizzeremo insieme la tua situazione attuale e ti aiuteremo a trovare la migliore soluzione per il tuo caso specifico.